Poesia e studi letterari
La ginestra
Giacomo Leopardi
Libro
editore: Edizioni dell'Asino
anno edizione: 2022
Il messaggio di "La ginestra" è più attuale che mai: liberarsi per essere nel giusto, delle illusioni del progresso e della ricompensa alle umane sofferenze nell'aldilà. "Alla prospettiva artificiosa di un progresso fondato sul riformismo politico e supportato dalle trasformazioni scientifiche, volto al dominio della natura e alla costruzione di una stabile felicità, Leopardi contrappone la prefigurazione di un profondo rinnovamento di natura etica e civile, ispirato alla solidarietà. In questo messaggio sembra risiedere la novità tematica del canto, per il resto intessuto di motivi già presenti nell'opera leopardiana". L'introduzione a questo mirabile e necessario monito poetico è di Giulia Corsalini, studiosa di Leopardi. Il disegno di copertina è di Mara Cerri.
La canzone dei Felici Pochi e degli Infelici Molti
Elsa Morante
Libro
editore: Edizioni dell'Asino
anno edizione: 2022
pagine: 32
«Che significa F.P.? Si tratta di un'abbreviazione per Felici Pochi. E chi sono i felici pochi?» Elsa Morante apre con questo la sua Canzone degli F.P. e degli I.M. incluso nella raccolta di poemetti "Il mondo salvato dai ragazzini", forse il testo più radicale del nostro '68. Così ne scrisse a Goffredo Fofi, che qui firma una nota introduttiva: «È il mio modo di fare la rivoluzione culturale (questo te lo dico per ridere, cioè: magari la mia rivoluzione fosse così semplice e facile! Invece si tratta di una rivoluzione permanente, la mia, forse disperata)».
Beppe Fenoglio e la Resistenza
Pietro Chiodi
Libro
editore: Edizioni dell'Asino
anno edizione: 2022
pagine: 80
Cinquant'anni fa, il 22 settembre 1970, moriva Pietro Chiodi, docente di Filosofia della storia all'Università di Torino. Nel 1939 aveva ottenuto una cattedra di storia e filosofia del liceo classico Giuseppe Govone di Alba, nel quale insegnò per 18 anni. Qui divenne intimo amico del collega di lettere Leonardo Cocito, ucciso dai nazifascisti nel 1944, ed ebbe tra i suoi allievi il futuro scrittore Beppe Fenoglio. È autore del diario partigiano Banditi (la cui prima edizione uscì nel 1946) e la sua visione filosofica è ora raccolta in Esistenzialismo e filosofia contemporanea (2007). Tra i suoi scritti più belli, i tre che qui riproponiamo: su Beppe Fenoglio, su Leonardo Cocito e sull'orgoglio di Chiodi per aver partecipato alla Resistenza. «Forse - scrisse il filosofo - per vivere bisogna dimenticare, ma certamente per capire bisogna ricordare». Prefazione di Alberto Cavaglion e postfazione di Gabriele Pedullà.
Nel tremore degli anni
Filippo Ravizza
Libro: Copertina morbida
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2022
pagine: 60
"C'è una forza inesplosa nell'ultimo lavoro di Filippo Ravizza. Forza di parole che si ripetono come un mantra o una cantilena dolce. Forza di tempi e luoghi, così felicemente opachi, fatti di rimandi, ritorni, richiami. Forza di idee, figlie di una generazione che si misura con il nuovo, partendo dalle ceneri di una stagione, il Novecento, che non può essere rimossa, liquidata. Ravizza, dopo La coscienza del tempo, poteva scrivere solo questo libro, terribilmente dolce, puro come il suo sguardo lancinante, da vedetta che osserva oltre e cerca risposte, contorni. Si respira aria di Raboni in molti passaggi di Nel tremore degli anni, ma Ravizza è se stesso pienamente in un libro che, a me pare, rappresenti il punto più alto della sua lunga stagione poetica". (Ivan Fedeli)
Controluce-Tegenlicht
Germain Droogenbroodt
Libro: Copertina morbida
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2022
pagine: 56
Da una quiete immota
Emidio Montini
Libro: Copertina morbida
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2022
pagine: 51
Emidio Montini nasce nel 1954 in una valle del Bresciano fra le più laboriose e chiuse a tutto ciò che non ricada sotto la voce "tempi e metodi". Forse, a condurlo ignaro verso quella vanità chiamata poesia, solo può essere stato quell'elemento - primitivo e sacrale - ereditato da parte materna. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni poetiche dal 1978 a ora. Come il bue Api ha una stella bianca sulla fronte e, dovesse rinascere, sarebbe indeciso fra il tempio e il lupanare - essendo Giano il suo vero nome.
L'Enrico, ovvero Bisanzio acquistato, poema eroico
Lucrezia Marinello
Libro: Copertina morbida
editore: Mucchi
anno edizione: 2022
pagine: 606
Quest'edizione critica riporta alla luce un poema epico unico nella tradizione letteraria italiana: scritto da una donna, per di più a Venezia (città refrattaria per motivi storici ed idiologici a questo genere), e volto a rievocare gli avvenimenti della Quarta Crociata, cruciale quanto problematica per la storia, i possedimenti territoriali, le rotte mercantili e l'immagine di sé della Serenissima. Nell'introduzione si sottolinea la posizione ideologica dell'autrice di fronte alle vicende duecentesche, che videro contrapposti due campi cristiani, ma che in filigrana lasciano trasparire contrasti religiosi, politici, strategici e mercantili con l'Impero ottomano, i musulmani, gli ortodossi, e i riformati. Lungi dall'essere testo minore, "L'Enrico" è cruciale per comprendere la poesia post-tassiana, la temperie veneziana del tempo, e l'enorme contributo di Marinella alla cultura a cavallo del Cinque e Seicento.
Libussa. Tragedia in cinque atti
Franz Grillparzer
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 130
Nella tragedia in cinque atti Libussa, composta fra il 1822 e il 1848, rappresentata e pubblicata postuma, Franz Grillparzer rivisita il mito della fondazione di Praga a opera di una delle tre figlie del principe Krokus, attingendo in originale autonomia alle fonti di Johann Karl August Musäus e Clemens Brentano. Libussa incarna il principio di un matriarcato rurale, statico e contemplativo. Innamoratasi del contadino Primislaus, la protagonista si rassegna alla sua concezione patriarcale mirante alla creazione di una moderna civiltà urbana, ai commerci e al progresso. In un'estrema visione palingenetica, fra l'apocalittico e l'utopico, preludio della sua fine purificatrice, Libussa profetizza in chiave antimoderna un futuro dell'umanità in cui il sapere e il profitto saranno riunificati dal sentimento. Il tragico e catartico epilogo rivela un singolare spirito dell'utopia da parte di un "rivoluzionario conservatore", come Joseph Roth definì Grillparzer, preoccupato per gli sviluppi nefasti della modernità tecnologica e disumanizzante.
Lo bello Abruzzo che racconta e canta. Poesie e racconti di gente d'Abruzzo. Volume 1
Franco Adriani
Libro: Copertina morbida
editore: Reality Book
anno edizione: 2022
pagine: 156
Questo libro contiene poesie ispirate da fatti di vita quotidiana, dall'ammirazione che l'autore ha per il suo paese e per la operosa gente d'Abruzzo. Contiene racconti ispirati dai raccontatori di avventure amorose. Si!? Da quegli uomini ai quali piace tanto parlare di donne. Racconti che arricchiti di fantasia, l'autore narra con squisita moderazione per il dileggio delle gentili lettrici e dei lettori. Pochissimi sono i racconti tristi. L'autore a volte giocando con la poesia si diletta a prendersi gioco perfino di sé stesso, ma é duro e oltraggioso con chi crede di essere poeta mentre di poesia non ne capisce niente. Solo in questi casi perde un po' l'eleganza di linguaggio. La poesia é una cosa seria! non si scandalizzino gl'intenditori di poesia se l'autore si é preso qualche licenza di rima in alcuni sonetti. L'autore di questo libro non é un poeta, ma solo un appassionato di poesia, o diciamo tuttalpiù un "artigiano di poesia".
Sir Thomas More. Con Anthony Munday, Henry Chettle, Thomas Heywood, Thomas Dekker. Testo originale a fronte
William Shakespeare
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 320
E se al nome di "Shakespeare" rispondesse, più che l'identità certa di un genio indiscusso, un tessuto di relazioni e di lavoro comune? Il Sir Thomas More è forse l'esempio più lampante di tutto ciò; scritta a più mani da noti drammaturghi del tempo come Anthony Munday, Henry Chettle, Thomas Dekker e Thomas Heywood, quest'opera conserva l'importante impronta di Shakespeare, il quale intervenne nella revisione del testo con una scena molto significativa, che risuona ancora oggi come un monito a riconoscere la libertà di coscienza e il diritto all'asilo degli immigrati "economici", o di altra natura. L'accoglienza dell'estraneo/straniero/alieno, e dunque dell'altro punto di vista, e il rispetto delle differenti dinamiche della coscienza individuale non possono che essere la cifra di quell'uomo libero che è stato Thomas More, condannato a morte da Enrico VIII sulla pubblica piazza per essersi rifiutato al giuramento richiesto dal re, che tanto lo aveva amato. Per tali controverse vicende, i cui strascichi erano ancora ben vivi all'epoca in cui il testo fu scritto, More era un personaggio ingombrante, sì che dedicare proprio a lui un'opera teatrale era un passo rischioso e molto azzardato - la materia tanto incandescente da suscitare la censura. Ora un testo complesso e per certi versi misterioso, il cui fascino è, se possibile, reso ancora più forte dagli enigmi e dalle incertezze che lo circondano, ritorna, presentato in una nuova traduzione attenta a cogliere e portare in superficie le diverse voci che lo compongono.
Rime e ritmi
Giosuè Carducci
Libro: Copertina morbida
editore: Mucchi
anno edizione: 2022
pagine: 374
La prima edizione di "Rime e ritmi", stampata a Bologna nel 1899, conteneva ventinove liriche, frutto dell'attività poetica carducciana nell'ultimo decennio del secolo. Per lo più si trattava di versi già pubblicati, che il poeta era tornato a levigare con mano sapiente e aveva deciso di presentare - riordinati - assieme a cinque componimenti rimasti fino ad allora inediti. Prese corpo, in tal modo, una silloge dotata di profonda organicità, dove Carducci seppe armonizzare una variegata successione di temi, di toni lirici, e dispiegare una calcolata sintesi dei suoi più tardi esperimenti metrici. La raccolta di "Rime e ritmi" avrebbe segnato anche la fine di una stagione creativa protrattasi per mezzo secolo. Carducci, nell'allestirla, ne fu perfettamente consapevole. Con l'ultima, struggente lirica del volume, prese quindi congedo dalla poesia: Fior tricolore, / Tramontano le stelle in mezzo al mare / E si spengono i canti entro il mio core. L'edizione critica offre il testo di Rime e ritmi secondo l'ultima volontà dell'autore, individuata nella terza edizione delle Poesie (1904), il celebre omnibus entro cui Carducci, pochi anni prima di morire, raccolse e ordinò l'intera sua opera in versi.