Aragno
Enchiridion
Epitteto
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 137
«Oltre le versioni moderne del Manuale, tutte plausibili, c'è quella di Leopardi, il cui statuto è paragonabile all'impresa di Arriano: c'è il Manuale di Arriano e quello di Leopardi, che lo ha letteralmente ripensato e riscritto». G.R.
Fantocci di legno e di suono
Angelo Maria Ripellino
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 105
Il teatro di marionette nel romanticismo ceco e Chlèbnikov e il futurismo russo, apparsi su «Convivium» nel 1949, sono uno squillante annuncio dell'autore di Praga magica e Il trucco e l'anima. A ventisei anni Ripellino è già Ripellino. Uno studioso 'a tutto campo', dallo sguardo lungo e stereoscopico. Pronto a mostrare quanto le marionette ceche attingano dai «racconti neri» di Christian Heinrich Spiess e come raggiungano la musica di Smetana, i disegni di Ales, il romanzo Mariola di Helena Malírová; o a divinare i rapporti di Chlebnikov con i «disegni dei bambini», le «mascherate allegoriche del secolo XVIII», il «folclore russo». Un artista che va costituendo, giorno dopo giorno, con certosina passione, un suo solidale universo: al cui interno lo zaum' dei cubofuturisti, tutto trovate da fiera e incantesimi fonici, si riverbera sulle «frasi astratte», i «giochi verbali», i «capricci sonori», le «formulette magiche» che danno corso allo sgangherato zaum' dei Kasparek e delle marionette-diavoli.
L'incesto
Robert Musil
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 131
«L'Uomo senza qualità è certamente "il romanzo dell'incesto", ma la vera questione messa in campo da Musil non è la sua consumazione (che in effetti avviene e non avviene o avviene per vie traverse, sul terreno congetturale delle varianti al testo pubblicato), bensì il suo attraversamento, la sua puntuale perimetrazione, come si trattasse di una regione, di un territorio, di un regno [...]. E questo regno - appunto il dominio dell'incesto - si rivela uno spazio interamente etico, se non addirittura lo spazio dell'etica. Consiste in questo, opiniamo, l'enorme, l'inesauribile provocazione di Musil». (G.R.)
I salmi
Davide Brullo
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 459
"Il confronto, inevitabile, è con la traduzione di Guido Ceronetti, ma la nuova versione curata da Davide Brullo tiene testa egregiamente e ben spesso prevale. Si tratta, in entrambi i casi, di traduzioni letterarie, senza pretese di interpretazioni teologiche, con la differenza che Ceronetti è dichiaratamente gnostico, mentre Brullo è credente; l'uno e l'altro, in ogni caso, considerano rispettosamente i Salmi libro di preghiera". (Cesare Cavalleri)
Due o tre cose sul signor Lu Xun-Cina silenziosa
Carlo Laurenti, Xun Lu
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 164
«I rivoluzionari sono uccisi dai controrivoluzionari. I controrivoluzionari sono uccisi dai rivoluzionari. I non rivoluzionari o sono presi per rivoluzionari e sono uccisi dai controrivoluzionari, o sono presi per controrivoluzionari e sono uccisi dai rivoluzionari; oppure non sono presi per nulla, e sono uccisi da rivoluzionari e controrivoluzionari»: così suona una noterella di Lu Xun. Una volta Mao ammise che «il santo della Cina moderna», come lo aveva definito alla sua morte, se fosse sopravvissuto sino agli anni Cinquanta avrebbe dovuto incarcerarlo. Ma anche in vita risultava troppo innovativo per i tradizionalisti, troppo legato alla tradizione per le avanguardie. È questo il destino dei grandi maestri d'ironia, capaci di cogliere in ogni cosa il senso del rovescio: Lu Xun ci mostra quanto questo principio, così scomodo nella vita, sia vitale in arte. Nel 1979 gli dedicava la sua tesi di laurea - di stupefacente idiosincrasia, anche per tempi tanto meno sussiegosi dei nostri... - il giovane Carlo Laurenti. Che oggi, con la sua onniscienza del corpus, raccoglie per noi questo erbario di illuminazioni; allora si piccava invece di sottolineare, di quel maestro di modernità, le fondamenta taoiste. Oggi suonerà forse ovvio definire Lu Xun «un ibrido»; altrettanto non si poteva dire, però, una quarantina di anni fa. Il fatto è che «un ibrido», si capisce, è lo stesso Laurenti: inclassificabile erudito di nessuna accademia. Tra saggezza orientale e malizie europee, tra rigore culturale e stravaganza esistenziale, tra passato e presente. Anzi, no: futuro. (Andrea Cortellessa)
La lunga supplenza
Rolando Picchioni, Nicola Gallino
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 286
L'autobiografia di chi ha conosciuto un'ampia proiezione pubblica finisce spesso per diventare un pezzo dell'autobiografia della nazione. Così è anche per Rolando Picchioni. Dagli esordi nella Dc degli anni Cinquanta al Teatro Stabile di Torino, dal Ministero per i Beni Culturali al Salone Internazionale del Libro, "La lunga supplenza" estrae e riporta in luce episodi, fasi, opere e persone di sessant'anni di vita istituzionale e privata raccontati da un protagonista. L'operazione di memoria individuale condotta assieme al giornalista Nicola Gallino diventa l'innesco per mettere a fuoco e interpretare, con il distacco dei tempi lunghi, fenomeni ancora in attesa di un'analisi disincantata o di una necessaria revisione di giudizio.
Calendiario
Maria Teresa Carbone
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 75
"Calendiario" (2004-2020), s'intitola questo primo libro di poesia di Maria Teresa Carbone, scrittura in versi che dopo una riflessione di più di quindici anni si offre alla pubblica lettura. Parola privata detta in pubblico, come Giulio Mozzi chiama quell'indagine etica ed esistenziale che lo scrivere, nell'essere per il mondo, sempre è. E anche, anche s'intitola questo libro Cinque quarti. Esercizi di cosmogonia quotidiana: dicendo di un ritmo che sopravanza, una misura d'eccesso, qualcosa che sfugge e che la parola poetica cerca di fermare con i propri mezzi, tutto ciò che nello scritto tende al suono e al corpo e così alla memoria, e attraverso di questa cuore, by heart, par coeur. Continuando così la poesia, come il noto aforisma dice di guerra e politica, la vita con altri mezzi. Un rifare il mondo che è fatica quotidiana, a torto considerata solo femminile, e allo stesso tempo felicità quotidiana come può esserlo il moto degli astri, il loro percorrere l'ellittica, il nostro uscire ogni notte, non necessariamente con angoscia, a rimirarle, quelle luci lontane, sidera, de-siderate, con-siderate. Il qualcosa, l'eccesso, il residuo, bersaglio che scarta, desiderio che forse è ricordo e che ci è ricorso, affiora nel contraltare di queste parole, immagini che fanno eco, nel diario - di nuovo - di una città quietamente osservata nella sua metafisica, che Maria Teresa Carbone tiene su Instagram, mezzo che ha fatto oggetto di teorica riflessione. Mezzo anche nel senso di ciò che si frappone e invisibilmente tiene insieme, il mezzo puro insino al primo giro di una città appena dilavata nel suo colore purgatoriale, di luogo proprio di una poesia che alla poesia e alla vita sembra voler concedere sempre ancora una seconda? una nuova possibilità. (Laura Pugno)
Le fuggitive
Carmen Gallo
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 68
«Come spiega l'autrice, il poemetto (se il termine è adeguato: considerando la sua fusione fra verso, prosa e parola-azione teatrale) che apre il libro riprende un'immagine antica: l'ephedrismos prevedeva che due contendenti mirassero a una pietra-bersaglio: chi perdeva doveva correre a cercare la pietra a occhi coperti, col vincitore sulle spalle. Questo agone crudele aveva dunque per mezzo, ma anche posta in gioco, l'esercizio della vista. Sin dai suoi esordi, dimensione del rito e ossessione visiva connotano la poesia di Carmen Gallo. Questo gioco tra fantasmi del sé non fa allora che esplicitare la dimensione appunto rituale (più che teatrale in senso stretto) della coazione a ripetere: che sempre, di questa parola, è stata tema immanente e sotteso impulso formale. Il bellissimo componimento che al libro dà il titolo disocculta la sostanza personale dell'allegoria che lo precede, dispiegando lo sguardo su di sé (persecutorio come quello di Buster Keaton, in un certo terribile Film) in una serie di luoghi-stazione ricorrenti come l'incubatrice, il corridoio e l'altalena. Il primo alberga un incubo tutto calato, intriso nel linguaggio (è «la ferita che manca»); il secondo è figura psichica che abbiamo appena visto percorsa; il terzo tornerà in clausola: emblema - come il dondolare di Beckett - di un movimento incessante che è «assurdo, e non vale la pena». Proprio Beckett non hanno faticato a indicare, i lettori di Carmen Gallo, quale sua matrice decisiva. Di lì in effetti proviene lo smalto sul nulla di questa parola, nera al 99 e passa per cento come il Vantablack di Anish Kapoor, nel quale tanto facile è precipitare: così cascando nel «nero desiderio» - lo aveva chiamato appunto l'Irlandese - di un abisso al quale «l'unico modo per sfuggire», spiegava invece Kafka, «è guardarlo, misurarlo, sondarlo e infine discendervi». Anche questa «disciplina del cadere», per chi legge, è irresistibile come la forza di gravità.» Andrea Cortellessa.
Eris
Luigi Severi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 140
"Eris" è la dea della discordia, l'omerica Signora del Dolore, ed è il nome dato a un oggetto ghiacciato orbitante nel sistema solare esterno. «Discordia» è però anche competitività, stimolo all'opera per i pigri umani. L'opera di Severi muove (ci muove) tra mitologia, verbali notarili, appunti di diario e liste di spese, mimesi musicali, lingua del marketing e astrofisica. L'andamento è metodico: schema e paragrafi, contenuto e contenitore, coincidono fino alla luminescenza. Severi è un poeta che verifica continuamente la propria visione, come Pasolini - e, come Pasolini, impone la sacralità laica del mito (quell'impasto di tempo e lontananza) alla borgata sconsacrata, trascina Dafne a Torre Angela e ferma Aracne ai semafori, ottenendo l'effetto della grande poesia, che strania dal presente e immette nel luogo dove, mutati i tempi, nulla cambia. Severi è dunque un classico contemporaneo, un trovatore (Jean Renart, o il troviero del cinema Carl Theodor Dreyer) periurbano e, insieme, un entomologo della natura umana, del suo costante imputridire e splendere, fin da quando è stata registrata la sua comparsa. Il libro è infatti disseminato di masticazioni, digestioni, secrezioni, descrizioni della materia organica di densità quasi fisica (sebbene porti scritto, con una certa ironia, che «il corpo è sopravvalutato») e il bordone monumentale che sottende a ogni parola - dal caos alla sozzura della materia, all'ordine semicieco della ragione, ancora al caos - è l'interrogazione cosmogonica sull'agglomerarsi di una sostanza che tende al nulla, dunque il sospetto che esista poca differenza tra materia e nulla e che il mondo sia l'ombra malriuscita di un altro organismo, più perfetto. Domande come questa, lisce come olio e tempo, fanno vibrare la spina dorsale dell'organismo-libro con la nota continua alla quale ogni poeta mira: un silenzio che capisca e accompagni la solitudine di ogni cosa vivente. (Maria Grazia Calandrone)
Accessi
Patrizia Santi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 68
È la memoria a farsi voce nella voce, a rendere, quanto, per mulinello-ricordo è rimasto dall'atto fondativo della voce stessa, dal punto di un primo, e susseguente contatto col mondo. Ed è attraverso una rievocazione emotiva, che gli antenati con la loro storia personale, il loro destino nella singolarità, ritornano alla voce come discrete unità temporali, come minuscole superfici di terre e acque, di golene e argini, come luoghi esclusivi di ciascuno. I Padri ritornano come affetto accaduto, nella transumanza d'esistenza, laddove il cielo li ha resi azzurri istanti di valore e consolazione, nell'attesa-incanto del loro ricomparire, restare.
Contro l'angelo
Paola Nasti
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 86
La fuga, l'allontanamento sono ambigue possibilità di salvezza. Ci si può salvare nelle selve, nello sperdersi in un bosco; o nelle profondità marine, ben rinchiusi in una cassa; ci sono smarrimenti e fughe attuati senza mai allontanarsi dalla propria stanza. Anche lo scrivere poesia può essere un passo laterale rispetto alla realtà, alla sua solida, disarmante, ottusa compattezza. La parola fuga denota, del resto, molte cose: è ciò che si insinua tra le piastrelle, che le tiene insieme e le separa allo stesso tempo; è una forma musicale sublime; è l'evasione del grande Houdini; è lo svolazzare fatuo dell'Angelo che non sa più scendere.
Creatori di eccellenza. Dolci d'autore
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 240
Il dolce appaga, affascina, aggrega. È il sapore che più tra tutti unisce gli uomini attraverso i secoli, i continenti e perfino le religioni. È il fil rouge che accompagna popoli e culture, diventando abile messaggero di tradizioni e di saperi. Il suo ruolo sociale, unico e inimitabile, trova vigore in una sapiente miscela di creatività e qualità artigianale. Da sempre considerato il migliore dei sapori, il dolce, nelle sue innumerevoli declinazioni, diventa il prodotto più prezioso dell'artigianalità nella pasticceria. Ai pasticceri, ai cioccolatieri e ai gelatieri, e alle loro creazioni tradizionali che s'intrecciano con la storia e l'arte del nostro territorio, Confartigianato Imprese Cuneo ha scelto di dedicare l'iniziativa "Dolci d'autore". Prosegue quindi, in una miriade di dolcezze profumate, il viaggio intrapreso con i "Creatori di Eccellenza nel food", alla ricerca dell'alta qualità gastronomica del territorio cuneese, orientando le sue tappe verso abili artigiani capaci di emozionare con i loro dolci straordinari anche i palati più esigenti. E proprio attraverso il dolce, dai più definito "re dei sapori", Confartigianato Imprese Cuneo propone un itinerario tra le piazze e i monumenti più rappresentativi della Granda, che idealmente si trasformano in tavola per ospitare cuneesi, praline, torte, biscotti con i loro ingredienti, adagiati su ceramiche e vetri di raffinata artigianalità. Un tripudio di colori, sapori e cultura che accompagnano lo scorrere dei mesi dedicati proprio a quelle "prelibatezze" che non rappresentano solo il cibo, ma diventano scelta che rende gradevole ogni nostra azione.